Catania Cibali

Se l’integrazione nasce in un cortile

COME UN FILM. Il "corto" a quattro mani di Parrinello - Casabianca sul valore delle relazioni

Pubblichiamo l’articolo “Se l’integrazione nasce in un cortile”, scritto da Pierangela Cannone sul quotidiano “La Sicilia” il 26 settembre 2018.


L’articolo

Luci spente al teatro Don Bosco: martedì è andato in scena il cortometraggio “Come un film”. Dodici minuti di emozioni, scritte di getto dal fotoreporter Antonio Parrinello e dalla docente Raffaella Casabianca – per l’occasione registi e sceneggiatori – che hanno impugnato penna e obiettivo dalla parte del cuore per lasciare un’impronta, come rievoca l’immagine di un’Etna ardente che apre la pellicola.
Segue una panoramica su piazza Duomo. Poi un flashback riporta nel cortile dell’istituto salesiano San Francesco di Sales. È qui che Luca (interpretato dallo studente Michele Gusmano), un ragazzo timido e insicuro, si trasferisce dopo avere subìto in altre scuole atti di bullismo, trovando tanti amici e Bea (Emanuela Catalano), l’amore della sua vita, con la quale condivide la passione per il violino.
Forze motrici di questo progetto sono «L’amore per la vita e i figli – spiega Casabianca che di Parrinello è la moglie – per la gioventù e i valori, per il fatto che con Antonio, dopo vent’anni di matrimonio, ci guardiamo negli occhi e ancora ci emozioniamo. Ai Salesiani studiano Paola e Francesco, due dei nostri tre figli, ed è tramite il nostro vissuto di genitori che abbiamo compreso come il cortile di una scuola riesca ancora a essere una sana palestra di vita. Circa un anno fa un ragazzo era solito suonare il violino mentre i compagni giocavano a calcio: Antonio non aveva la macchina fotografica con sé ma la foto l’ha scattata dentro. Per lui è stato come assistere all’inizio di un cortometraggio. Non c’ho dormito la notte e ho scritto la storia di getto».
«Abbiamo esaltato il senso di famiglia e, quindi, di unione – prosegue Parrinello – tra diversi, che si incontrano in un cortile, luogo di integrazione. Mia moglie Raffaella ha sviluppato la diapositiva di uno scatto, passando dalle parole ai fatti grazie al contributo di tanti amici, dagli Strano light a Cisalpinatour a Franco Vescera e Cantine Privitera, fino agli studenti dei licei classico e scientifico dei Salesiani. Adesso proporremo il cortometraggio in vari Festival».
Tra gli “amici” artistici della coppia, inoltre, ci sono gli attori Angelo Tosto e Giuseppe Castiglia, il montatore Daniele Gangemi e il fonico Carmelo Sfogliano, mentre la voce narrante è quella del conduttore televisivo Salvo La Rosa, nonché protagonista al fianco della moglie, Daniela Mancino, entrambi nei panni degli adulti Luca e Bea.
«Mi sono divertito ed è sempre un’emozione tornare nella scuola che mi ha visto crescere. Almeno per una volta mia moglie. non ha detto una parola… Nella sceneggiatura dorme per tutto il tempo. Scherzi a parte, ha sempre del positivo raccontare il vissuto dei giovani, il valore della scuola e della cultura».

PER IL PRESIDE DELL’ISTITUTO SAN FRANCESCO DI SALES, DON ENZO TIMPANO E IL RESPONSABILE PASTORALE, DON PAOLO FICHERA: i CORTILI FANNO EMOZIONARE: È QUI CHE SI CREANO AMICIZIE VERE E LEALI. ABBIAMO SPOSATO L’IDEA DI ANTONIO E RAFFAELLA PER LA BONTÀ DELL’INIZIATIVA. PROTAGONISTA INDISCUSSO È IL VALORE DELLE RELAZIONI UMANE, PROPRIO QUELLE CHE INSEGNANO AI RAGAZZI A ESSERE, PRIMA ANCORA DI SAPERE FARE.

PIERANGELA CANNONE