Leonforte

Progetto “Musicabile”

L'aspirante Cooperatore Salesiano Maestro Giuseppe D’Amico impegnato nel portare un messaggio solidale per mezzo di un laboratorio di musica a Italia’s Got Talent ed altre trasmissioni televisive.

Riportiamo l’intervista che ci parla del Progetto “MUSICABILE”.

Domanda – Di cosa tratta il progetto “MUSICABILE”?

Risposta – Il progetto nasce da un idea maturata lo scorso anno, subito dopo la morte del mio caro papà, progetto a cui teneva particolarmente ed ha sempre seguito lungo la malattia. Ho pensato dunque di formare un duo composto da un mio alunno affetto da Sindrome di Down, a cui ho insegnato a suonare la batteria, ed io al pianoforte e voce. Per dare viva voce a questo progetto, ho pensato di dare un nome assolutamente attuale per i giovani, ovvero “GLI SMS”, proprio perché vogliamo “inviare” a tutti, questo vero messaggio d’amore, con la stessa velocità con cui arriva una notifica nei nostri apparecchi telefonici.

Domanda – Quali sono le esperienze che avete fatto quest’anno?

Risposta – Come tutti i musicisti il primo passo è stato quello di maturare l’esperienza necessaria nelle manifestazioni provinciali e regionali, per poi trovarci pronti all’aprile del 2018 quando è arrivata la conferma della selezione nazionale a Napoli di Italia’s Got Talent. Un emozione unica e adrenalina pura. Dopo questa esperienza, volevamo continuare a regalare emozioni, per cui abbiamo deciso di sensibilizzare il mondo dello spettacolo professionistico. L’ estate scorsa un altra grossissima opportunità si presenta per noi, ovvero il palco di Silvia Mezzanotte ex regina dei Mattia Bazar, che ci ha voluto nel suo palco in una sua tappa ufficiale in Calabria, emozionante duettare con lei e i suoi musicisti. Qualche mese fa arriva anche la possibilità di testimoniare questo progetto in un salotto di una tv regionale che ha voluto dedicarci un intera puntata, ripercorrendo tutte le nostre tappe.

Domanda – Quale sono le emozioni che prova un musico terapeuta nel realizzare tali iniziative?

Risposta – Le emozioni che ho provato sono state tante e diverse. Si va dal realizzare che le tue idee, i tuoi messaggi solidali, sono arrivati al pubblico, al silenzio di chi incredulo ci ascolta suonare e cantare. Non vi nego aver visto piangere tante e tante persone, aver visto occhi lucidi di ragazzi e adulti, insomma un vero infuso di emozioni.

Domanda – Quali metodi hai utilizzato per coinvolgere ragazzi diversamente abili?

Risposta – Il vero ingrediente è stato l’amore verso il prossimo, e il tramite è stato Dio che con la sua musica mi ha reso tutto più semplice, la cosa più importante è credere in quello che si fa, senza fermarsi a problemi e barriere culturali di emarginazione che purtroppo ancora persistono al giorni d’oggi. Non vi nego che la metodologia con cui mi rapporto a loro è del tutto naturale e ormai del tutto spontanea, per fare un esempio valido, Filippo il ragazzo Down in questione, ormai suona la batteria con una tale naturalezza che il suo talento si fonde con il mio rendendo unica la nostra musica e il nostro progetto.

Domanda – Questa attività la svolgi anche con altri disabili?

Risposta – Si, essendo un insegnante alle medie di Educazione musicale e un musico terapeuta, ho la possibilità di stare a contatto con molti giovani, di conseguenza con chi è meno fortunato di noi. In più svolgo questa attività a Leonforte (EN) presso una cooperativa sociale radicata nel territorio che accudisce questi ragazzi affetti da diverse patologie di disagio mentale.

Domanda – Cosa ti senti di dire ai tanti genitori di questo ragazzo?

Risposta – Il messaggio che voglio dare ai genitori di questi ragazzi è quello di seguire sempre i loro desideri, di accudirli anche in questo, realizzando tutte le loro fantasie che possono scaturire in loro sentimenti di felicità e gioia. “Accudire questi ragazzi significa donare la vita a Dio perché in loro lui è più presente”.