Città del Vaticano

Il contributo di don Gianni Russo all’Accademia Pontificia per la vita

Riceviamo da "Gazzetta del Sud"

Riceviamo e pubblichiamo un articolo apparso sul quotidiano “Gazzetta del Sud”, riguardante il contributo di don Gianni Russo all’Accademia Pontificia per la vita.

L’articolo è stato tratto dall’edizione cartacea di Gazzetta del Sud del 5 marzo scorso e scritto dalla giornalista Rachele Gerace.


“Roboetica. Persone, macchine e salute” è iI tema dell’ultima assemblea plenaria della Pontifica Accademia per la Vita, che si è svolta nell’Aula nuova del Sinodo del Vaticano dal 25 al 27 febbraio scorso. Un appuntamento particolare in occasione del 25esimo anniversario dall’Istituzione, voluta nel 1994 da Giovanni Paolo Il insieme al genetista Jerome Lejeune – che è stato anche il primo presidente – per difendere e promuovere il valore della vita umana e della dignità della persona.

Uno dei 120 membri dell’Accademia (che accoglie laici e consacrati) e don Gianni Russo sdb, direttole della Scuola Superiore di Bioetica e Sessuologia di Messina, fiore all’occhiello e punto di riferimento per iI dibattito e la ricerca su tematiche tanto attuali quanto complesse. È stato nominato nominato da Benedetto XVI nel 2006 e da allora iI suo contributo in ambito bioetico è sempre stato fondamentale in diverse questioni; a lui iI merito di aver curato nel 2004 l’Enciclopedia di bioetica e sessuologia e, un anno fa, l’edizione aggiornata.

«Ogni volta incontrare il Santo Padre è sempre la stessa emozione», ha dichiarato don Russo spiegando che è stato Papa Francesco a volere all’interno dell’Accademia la presenza di membri di altre confessioni religiose. «Un’impostazione dalla forte connotazione scientifica come in Pontifica Accademia non dovrebbe creare steccati di pensiero anche se purtroppo spesso accade. Con lui è cambiata anche la modalità di approccio alle tematiche, ora più dialogico e aperto rispetto al passato».

A maggio Intanto, si svolgerà il 22esimo Simposio organizzato (dall’Associazione per l’ingegneria genetica “Maria Giovanna Stella Modaffari” in collaborazione con la Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia, nel quale quest’anno si discuterà della vicenda del piccolo Charlie Gard, il bambino affetto da una malattia rara al quale, quasi in fin di vita, erano state negate le cure.