I ragazzi dell’Oratorio Don Bosco non ci stanno: basta luoghi comuni

“Il rione Giostra non è malfamato…”

“Qui c’è vita, ci sono cuori che battono e che progettano un futuro”

Giorno 1 febbraio 2018 è apparso sulla Gazzetta del Sud, nella sezione Cronaca di Messina, un articolo riguardante le festività di don Bosco, in particolare riguardate la Veglia, di giorno 30 gennaio, celebrata presso la Parrocchia San Matteo di Messina Giostra, e la Strenna presentata presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio al centro di Messina, entrambi gli eventi sono stati promossi dalla Famiglia Salesiana e dal Movimento Giovanile Salesiano. Vi invitiamo a leggere l’articolo.


E’ una sera come tante nel quartiere di Giostra, sta per iniziare la veglia in preparazione alla festa di Don Bosco. Lì, nella piazzetta di fronte alla parrocchia di S. Matteo, alcuni bambini giocano a pallone, qualche ragazzo staziona sulla scalinata della chiesa e due uomini con una bottiglia in mano, gironzolano nei paraggi della meta.

Particolari di una serata che attirano quanto il suono festono proveniente dalla chiesa gremita di giovani, famiglie e religiosi. Tante luci, l’altare addobbato e i ragazzi dell’oratorio con le loro felpe blu, tra un abbraccio e un selfie di gruppo insieme al “mega Don Bosco”, il pupazzo gigante che si aggira tra i banchi per fare accoglienza, provano i canti, le parti e i passi di danza del recital sulla vita del Santo.

Le felpe blu… hanno scelto il colore della speranza questi ragazzi, che hanno deciso di non arrendersi a ciò che sembra, ma di far conoscere a tutti ciò che è secondo il motto del fondatore dei salesiani “Col cuore abitate in cielo ma camminate con i piedi per terra”.

“Il nostro rione non è malfamato… qui c’è vita, ci sono cuori che battono e che progettano un futuro”, ci dice uno di loro. Durante la veglia uno degli animatori legge alcuni tweet inviati per la festa: “Cari salesiani, mi avete accompagnato nel mio cammino di crescita… grazie a Don Bosco ho conosciuto una realtà che mi ha cambiato la vita”.

L’opera salesiana di Giostra è una delle più belle realtà di aggregazione della città, che raggruppa più di un centinaio di cooperatori e animatori provenienti dai cari oratori salesiani e parrocchiali: “Qui – ci spiega Don Domenico Muscherà, che con il direttore Don Enzo Pisano e Don Pierpaolo Galota condivide ogni giorno le gioie, ma anche le paure e i silenzi di tantissimi adolescenti e giovani-, abbiamo delle belle risorse umane, possiamo e vogliamo fare tanto”.

Ieri, in occasione della festa di San Giovanni Bosco, l’arcivescovo ha presieduto la celebrazione nella Concattedrale del SS. Salvatore; con lui il direttore dell’Istituto Savio, Don Gianni Russo, insieme agli altri religiosi della famiglia salesiana e ad alcuni confratelli dell’arcidiocesi. Tantissimi i bambini presenti, ma anche gli adulti e proprio a loro si è rivolto il presule nella sua omelia, sottolineando l’importanza dell’istituzione salesiana come presidio educativo che da sempre coinvolge tutti i suoi percorsi formativi condivisi. “Dovremmo poter restare sempre piccoli e il solo modo è guardare al futuro con il cuore pieno di speranza”.

Speranza e allegria, questo è ciò che insegnava Don Bosco ai suoi giovani, come ha ricordato Don Russo: “La santità consiste nello stare sempre allegri. Questa è l’eredità che ci ha tramandato il santo dei giovani che noi abbiamo il dovere di mettere a servizio delle nostre comunità per favorire una crescita personale e spirituale dei più piccoli che si traduca ogni giorno in impegno sociale”.

Dopo la messa monsignor Accolla ha condiviso un momento di festa con tutti i bambini e le loro famiglie, nei saloni dell’oratorio.


La “Strenna”

Nell’ambito dei festeggiamenti di Don Bosco è stata presentata alla cittadinanza domenica scorsa, al teatro Savio, la Strenna, le riflessioni che ogni anno il rettor maggiore Don Angel Fernàndez Artime propone come percorso guida per l’attività educativa e comunitaria di tutte le realtà salesiane del mondo. “Coltiviamo l’arte di ascoltare e di accompagnare” è l’argomento proposto quest’anno, collegato al tema del prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani che si terrà nel mese di ottobre.

Grazie alla testimonianza di due giovani cooperatori di Catania e Piazza Armerina, Doni Sapienza e Stefano Di Maria, si è dibattuto sul desiderio che molti giovani oggi hanno di essere ascoltati e aiutati, per individuare la propria vocazione in termini di apertura alla vita, condivisione delle esperienze professionali e ricreative.

Rachele Gerace

(Articolo tratto da Gazzetta del Sud del 1 febbraio 2018)