di Giuseppe Amodeo e Francesco Abbadi
Terzo Liceo Classico
Il 7 dicembre, alla vigilia della festa liturgica dell’Immacolata Concezione, si è svolta, presso la Cattedrale di Palermo, dedicata a Maria Assunta, la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo e noto teologo mons. Enrico dal Covolo. Per i numerosi ragazzi del Ranchibile si tratta della prima trasferta, dall’inizio della pandemia da Covid-19.
Mons. Dal Covolo, nella sua omelia molto seguita dai ragazzi, ha analizzato l’importanza della presenza di Maria Vergine nella nostra vita quotidiana. Sua Eccellenza, con molta semplicità, ha arricchito la predica con aneddoti riguardanti la sua devozione mariana e l’intervento della Madonna nella sua infanzia. La celebrazione è stata curata in ogni dettaglio. In particolare i canti diretti dal salesiano don Arnaldo Riggi e dal servizio liturgico coordinato da don Gabriele Cardaciotto.
L’indomani, proprio l’8 dicembre, dopo la Messa celebrata presso la Chiesa della Scuola, Mons. Dal Cavolo insieme al direttore ed ai confratelli con i numerosi fedeli, nel cortile antistante la chiesa, hanno fatto memoria del “Cerchio Mariano”, ricordando un noto episodio riguardante don Bosco e l’oratorio. Il racconto è stato sceneggiato dai ragazzi dell’Oratorio. Sua Eccellenza una particolare sottolineatura l’ha fatto proprio sull’Oratorio, considerandolo luogo formativo per i ragazzi che all’epoca vedevano don Bosco come maestro e guida. Tutti conosciamo la storia di Bartolomeo Garelli che, proprio l’8 dicembre del 1841, incontrò per la prima volta Don Bosco e da questi venne accolto con cuore di padre, in oratorio.
Ma la storia continua ancora oggi che siamo nel terzo millennio … perché il Carisma viene diffuso e incarnato dai salesiani. La storia di allora evidenzia come don Bosco offriva sempre una speranza, in particolare a quei ragazzi, che per il contesto socioeconomico, si trovavano ai margini della società. Li accoglieva nella sua casa per insegnare loro un mestiere, oltre a fargli da guida nella preghiera e ad istruirli per farli crescere in sapienza e fede.
È quanto oggi continuano a fare i salesiani della Scuola Ranchibile con i tanti ragazzi e giovani che frequentano la scuola e l’oratorio. Non passa giorno in cui un ragazzo progredisca nell’apprendimento, nella formazione e nella via verso la Santità. E non c’è giorno in cui un ragazzo alla Scuola don Bosco non abbia la serenità, anzi, direi, la felicità di andare a scuola. Molti affermano: il Don Bosco è la nostra casa. E dirlo nel giorno della festa dell’Immacolata significa che veramente “La Madonna passeggia nella nostra casa”, così come affermava e vedeva Don Bosco.