Siamo tre animatori dell’oratorio salesiano di Manouba in Tunisia : Skander 18 anni ed exallievo scuola salesiana di Manouba, Cherif 19 anni e Firas 18 anni exallievo, e desideriamo condividere la nostra esperienza di animazione in Cameroun.
il 5 agosto 2018 la nostra avventura inizia nella casa salesiana di Eboulowa insieme a Fr Roberto nostro responsabile ed altri volontari italiani e spagnoli.
L’idea era nata in un incontro di formazione durante il quale il nostro amico Firas ha espresso il desiderio di realizzare una esperienza di animazione come quella che ci veniva presentata, esperienza che nel nostro paese musulmano è ancora lontana dall’essere realizzata. Tutti e tre ne abbiamo parlato a Fr Roberto e dopo abbiamo chiesto ai nostri genitori di fare questa esperienza come regalo per il BAC e per i nostri 18 anni. Dopo una decina di giorni e alcune esitazioni i nostri genitori hanno infine accettato.
Per realizzare questo progetto abbiamo comunicato l’idea con gli amici più vicini. La notizia si è sparsa di bocca in bocca. Era necessario reperire i fondi per finanziare questa impresa perchè molto costosa e quindi abbiamo cominciato a fare delle raccolte tramite varie attività. Una di queste attività è stata una cena di solidarietà che si è tenuta nella scuola salesiana di Manouba il 12 maggio con una grande partecipazione di musulmani e cristiani di tante nazionalità. Abbiamo ricevuto contributi da tante parti anche da persone che noi non conosciamo ma che comunque hano voluto aiutarci.
Quindi il 5 agosto domenica alle 16.30 il nostro aereo è decollato . L’indomani alle 4 del mattino abbiamo potuto dire « buongiorno Cameroun » Era meraviglioso ! Faceva freddo, tutto era diverso. C’era un « odore » africano. La terra era rossa. Sentivamo di essere lontani non solo dalla famiglia e dagli amici ma anche dalla nostra realtà tunisina. Arrivando abbiamo incontrato i tre volontari italiani con cui abbiamo condiviso l’esperienza tra di loro c’era un medico. Il nostro obiettivo non era di fare tante cose ma di tuffarci nella vita quotidiana di questa nuova realtà.
Abbiamo avuto la fortuna di vivere varie esperienze : visita alla prigione centrale di Eboulowa, all’Ospedale, all’Orfanatrofio, al Lebbrosario e a qualche villaggio nella foresta. Abbiamo cosi avuto l’occasione di fare conoscenza con varie persone che hanno condiviso con noi le loro storie e le loro difficoltà personali. Abbiamo soggiornato nella comunità salesiana che accoglie ogni giorno nel suo Centro decine di giovani che giocano insieme . Ognuno lascia i suoi problemi alla entrata del Centro per poter stare bene tutti insieme.
Nelle visite ai villaggi abbiamo potuto constatare la grande creatività dei bambini per poter giocare. Essi stessi costruiscono i loro giocattoli spesso con materiale riciclato. Nella città di Eboulowa abbiamo visto una realtà commovente : tanti bambini sono costretti a fare di tutto per poter vivere lavorando con tutte le loro forze. Malgrado la povertà tanta generosità da parte delle persone che erano tutti i giorni pronte ad accoglierci e condividere con noi il poco che avevano e cosi abbiamo potuto gustare dei piatti tradizionali.
Non sono mancati gli imprevisti : uno di noi ha perso la valigia che non è mai arrivata, qualche giorno senza elettricità e senz’acqua, qualche ferita e qualche malessere dovuti soprattutto al tipo diverso di acqua e alimentazione. Malgrado queste difficoltà ci siamo adattati alla situazione serenamente.
Siamo ritornati con le valigie vuote ma con i cuori pieni di momenti forti e pieni di gioia. Dopo quello che abbiamo vissuto siamo convinti di avere la fortuna di essere circondati da una famiglia, di avere una casa, di beneficiare di buone strutture per curare la salute, di poter godere della libertà. Queste sono le motivazioni per cui non dimenticare ogni giorno di ringraziare Dio per tutte queste cose che abbiamo. Vogliamo invitare i giovani a vivere simili esperienze anche con delle piccole cose da donare per condividere la gioia con la gente che è nel bisogno.
Infine vogliamo ringraziare i Salesiani di Tunisia, i nostri genitori, e tutte le persone che ci hanno aiutato e accompagnato con la preghiera ma in particolare ringraziamo Dio di averci permesso di vivere questa esperienza straordinaria.
Cherif, Firas, Skander