La classe I media A dell’anno scolastico 2019-20 non dimenticherà facilmente il suo ingresso al Don Bosco Ranchibile di Palermo. Gli alunni, infatti, lo scorso 23 febbraio sono stati premiati per il progetto “Uno sguardo inter-nazionale”, vincitore del concorso Testimoni dei diritti bandito dal Senato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Il concorso prevedeva una riflessione sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e un approfondimento su uno dei suoi articoli. I ragazzi, guidati dalle docenti Carola D’Andrea e Germana Porcasi, hanno analizzato l’articolo 18 (libertà di pensiero, coscienza e religione) con uno specifico focus sulla libertà di religione.
Durante la cerimonia di premiazione, svoltasi in videoconferenza, gli alunni hanno avuto l’occasione di presentare il progetto e di dialogare con i Senatori, mostrando maturità espressiva ed espositiva. In particolare, durante l’incontro, sono intervenute le senatrici Stefania Pucciarelli (Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani), Michela Montevecchi (Segretario del Consiglio di Presidenza del Senato e membro della Commissione diritti umani), Simona Pergreffi, Valeria Fedeli e Isabella Rauti (membri della Commissione diritti umani),
Le attività, iniziate lo scorso anno in presenza, sono state portate avanti anche durante i mesi di didattica a distanza con serietà, impegno ed entusiasmo. La crisi derivata dall’emergenza sanitaria è divenuta occasione per mostrare ai ragazzi il vero orizzonte dell’agire educativo e rendere presente, anche attraverso lo schermo, l’azione formativa della scuola, luogo fisico e simbolico in cui imparare a divenire cittadini responsabili e consapevoli. Fondamentale durante il percorso la sinergia costante all’interno del Consiglio di classe e con gli altri docenti della scuola, che ha permesso di mettere a servizio e valorizzare i talenti di tutti e di ciascuno.
Nella fase iniziale del progetto sono stati analizzati i concetti di diritti, doveri e libertà e approfondite le tappe che hanno condotto alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La prima religione con cui i ragazzi hanno avuto occasione di confrontarsi è stata l’Islam, presentata in classe e poi approfondita attraverso le numerose testimonianze degli ospiti. I ragazzi hanno, tra gli altri, incontrato la professoressa Yusra Haddawi, docente Bourguiba specializzata in didattica della lingua araba per stranieri e dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Palermo; Suor Mary Farid, preside della scuola Maria Ausiliatrice del Cairo, che ha raccontato la convivenza tra cristiani e musulmani in Egitto, e infine Jheb Guezmir, giovane di origine tunisina nato e cresciuto in Italia.
Nel mese di gennaio è stata compiuta una riflessione sulla Giornata della Memoria, che ha condotto all’incontro con l’autrice Daniela Palumbo, di cui era stato precedentemente letto il libro Le valigie di Auschwitz (Piemme, 2018). Nello stesso mese, in coincidenza con la Settimana per l’Unità dei cristiani, è stato dedicato uno specifico approfondimento alle diverse confessioni.
Questa prima fase è terminata con la visita alla Moschea di Palermo e l’incontro con l’imam Mustafà. In questa occasione uno degli alunni ha collaborato alla lettura del Corano, leggendo, a ogni versetto salmodiato dall’Imam, la traduzione in lingua italiana. Inoltre, i ragazzi hanno avuto la possibilità di intonare, guidati dall’insegnante di musica, Rosalia Pizzitola, un canto divenuto simbolo del progetto, un Alleluia in dialetto libanese scritto da Khalil Rahme e dedicato a Maria. Si è trattato di un momento speciale, in cui è stato sperimentato con autenticità e semplicità il dialogo tra le religioni.
La seconda fase ha preso avvio dall’incontro con il sindaco della città, Leoluca Orlando, che ha presentato la Carta di Palermo e la peculiarità della Consulta delle Culture. Giunti a questo punto del cammino, purtroppo, l’emergenza sanitaria e la conseguente sospensione della didattica in presenza hanno obbligato a un ripensamento delle attività. Cercando di rispondere con creatività e facendo della crisi una risorsa, i ragazzi e i loro docenti non si sono arresi: rivolgendo lo sguardo al passato e ricordando quei luoghi in cui, anche nei momenti difficili della storia, la libertà di pensiero e di espressione ha continuato a circolare, hanno creato un salotto letterario online. È nato così il “Caffè Letterario”, luogo virtuale in cui incontrarsi per “sperimentare” l’articolo 18 e comprenderne la concreta attuazione attraverso l’incontro con numerosi ospiti, che hanno condiviso le loro esperienze di vita: tra i primi, in occasione della Giornata mondiale dello Sport, i campioni del mondo di vela transoceanica Francesco Scalici e Alessandro Sant’Angelo, e il sei volte campione del mondo di canottaggio Luca Moncada; a seguire, hanno aderito con entusiasmo al progetto Francesco Bonanno, docente di Sacra Scrittura presso la Scuola Teologica di Base della diocesi di Palermo, e Don Enzo Volpe, direttore del Centro salesiano “Santa Chiara”. Tutti gli incontri, nonostante la distanza, sono riusciti a mostrare dal punto di vista teorico e pratico cosa significa accogliere e rispettare l’altro, dunque amare la sua esistenza e volere il suo bene, così come ha ricordato Don Enzo Volpe presentando la realtà di Santa Chiara, dove “si cerca il bene negli altri e i punti di forza di ogni cultura”.
Gli alunni hanno incontrato anche i compagni più grandi del Liceo Economico Sociale, che hanno raccontato l’esperienza di gemellaggio svolta con il Liceo Presidenziale di Cartagine. Tra le attività svolte a distanza si è deciso, spinti dalla peculiarità del momento, di dedicare alcuni incontri a una parola speciale, ovvero quella di chi sa, attraverso la comicità, svelare le contraddizioni spesso nascoste della società. Ecco allora alcuni super ospiti che hanno raccontato il loro punto di vista sulla libertà e su come questa viva nella comicità: prima Rossella Leone ed Ernesto Maria Ponte, poi Salvatore Ficarra, i quali hanno riempito i pomeriggi del lockdown con allegria, ottimismo e speranza.
Oltre alle deviazioni e ai cambiamenti di rotta, i ragazzi hanno cercato, laddove possibile, di continuare il loro percorso: non potendosi recare fisicamente nei luoghi della Palermo arabo-normanna li hanno visitati virtualmente. Un altro viaggio, iniziato tra i banchi di scuola e proseguito a distanza grazie all’immaginazione, è stato quello guidato dalla professoressa di inglese Gabriella Cardullo, che ha condotto gli alunni attraverso la storia dell’Inghilterra anglicana: da Londra fino ai confini d’Oltreoceano è risuonata la parola libertà insieme al desiderio che ha guidato, in ogni tempo e luogo, l’animo degli uomini. Inoltre, poiché nei mesi di didattica a distanza la scuola ha proseguito anche le sue attività extracurricolari, alcuni ragazzi della I A hanno continuato con le lezioni di lingua araba e, consapevoli dell’impossibilità di separare aspetti culturali e linguistici di una civiltà, è stato invitato al “Caffè Letterario” anche Andrea Maniscalco, docente di Lingua e cultura giapponese presso l’Università degli Studi di Palermo, per arrivare fino in… Giappone! Infine, giunti al termine dell’anno scolastico, gli alunni hanno incontrato Jason Welle, direttore degli Studi del Pontificio Istituto per gli Studi di Arabo e di Islamistica, che ha permesso di approfondire e comprendere il significato profondo della parola “dialogo” e in particolare quello interreligioso.
A conclusione del percorso, nel mese di novembre, gli alunni hanno accolto due rappresentanti della stampa siciliana, Angelo Meli, giornalista professionista e redattore del quotidiano Giornale di Sicilia, e Francesco Scalia, giornalista pubblicista e avvocato: con loro hanno riflettuto sulla libertà di pensiero, parola e stampa mantenendo uno “sguardo inter-nazionale” e confrontando l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti umani con l’articolo 21 della Costituzione italiana.
Il progetto, che ha impegnato i ragazzi e i docenti per quasi un anno, ha permesso di guardare con occhi diversi la città di Palermo, le religioni e le culture che la abitano, ma anche di consolidare i legami tra gli alunni. Un progetto dunque di altissimo valore umano, culturale e didattico, che ha mostrato e sottolineato, nel contesto peculiare della pandemia, che non esiste libertà senza conoscenza.
Carola d’Andrea, Docente del DBR