#unacanzoneperTe

Sono sempre i migliori che restano

Babalù, di Mannarino, per la rubrica educativa di Stefano Cortesiano

“Però adesso che  non c’è più, non fanno che parlare bene di Babalù” – inizia così la canzone che analizzeremo. Questa frase mi fa molto pensare a quanti elogi si fanno al defunto nel giorno del suo funerale. Cose mai dette prima, magari, che in quel momento sembrano quasi ridondati. Quanti “ti voglio bene” non abbiamo detto alle persone che non ci sono più, quante occasioni sprecate, Benigni in un suo celebre discorso disse “amiamo sempre troppo poco e troppo tardi”.

Alle volte per apprezzare delle cose bisogna perderle, figuriamoci con i rapporti umani.

Quando si perde una persona cara, per qualsiasi motivo, ci si accorge che erano proprio le piccole cose a fare la differenza, perché sono i dettagli che rendono un capolavoro tale. Mi piace molto questa canzone perché il cantautore parla di questo “fantomatico” Babalù che non c’è più, ma che si trova in ogni dove; egli sta nel cuore, nel distributore, sopra il letto; come a voler dire che non c’è bisogno di perdere qualcosa o qualcuno per valorizzarlo, c’è già nei posti più ordinari.

Dovremmo eliminare quel modo dire “sono sempre i migliori che se ne vanno” spesso si usa alla morte di una persona. Può essere vero, in parte, ma tende a non considerare chi rimane. Guardati intorno sei circondato da persone fantastiche, da persone belle, da persone che ti vogliono bene.

Non aspettare che qualcosa li allontani per rendertene conto, chi ama resta, non se ne va, qualsiasi situazione la vita ci ponga davanti.

Oggi, questa canzone m’invita ad apprezzare e valorizzare chi c’è al mio fianco, chi resta. La cosa ancora più sorprendente è che io non solo ricevo amore, non solo merito di essere amato, ma posso dare questo amore!

Posso donare infinitamente perché infinitamente sono amato.

Alle volte invece capita di trovarsi in questo “tempo indefinito” che si muove tra passato e futuro, tra ciò che è stato e ciò che sarà; eppure il presente è adesso, ora, in questo momento! Il presente che ora ignori è il futuro che sognavi e sarà il passato che rimpiangerai, non farti rubare il presente.

Grazie al cartone animato “KungFu Panda” ho scoperto che present in inglese vuol dire dono oppure regalo. Ed è proprio così, il presente è un dono, un bellissimo dono con tanto di fiocco, non aspettare troppo tempo per scartarlo, per viverlo, perché rischi di perdere tutto ciò che è dentro. La canzone ci consegna un bellissimo impegno: quello di benedire, cioè “dire bene” delle persone che sono accanto a noi. Passiamo la vita a far emergere i difetti e i limiti delle persone, vi assicuro che cambierebbe la vita se mi soffermassi a vedere il buono che c’è nell’altro ed apprezzarlo perché sta rendendo la mia vita, il mio presente, bello.

Stefano Cortesiano, sdb

Pillole di Fede: Nel testo della canzone, non so se fosse intenzione dell’autore, mi sembra di scorgere un volto, una persona: Gesù. Mi sembra di vederlo, lì al processo con Ponzio Pilato mentre la folla lo vuole ammazzare gridando “Barabba”. E c’è un frammento della canzone che mi fa pensare a Gesù sulla croce, durante i suoi ultimi minuti “in un fascio di luce sta arrivando in paradiso” e chinato il capo spirò da tutto quel male, da tutto quel dolore. Ma se la storia finisse qui sarebbe davvero inutile la nostra Fede, Gesù non finisce con la morte, va “oltre la propria morte”. Egli risorge! Egli resta, perché chi ama resta, anche se vuol dire passare dalla croce. Abbiamo appreso nelle righe precedenti, che sono i migliori che restano, e Lui resta non solo nella mia mente e nel mio cuore, ma resta nel concreto della mia vita, nei volti delle persone del mio presente.


Lo volevano ammazzar
Tutti gli abitanti della città
Però adesso che non c’è più
Non fanno che parlare bene di Babalù
Babalù sta sul cruscotto
Babalù sta sopra al piatto
Babalù sta in tribunale
Appeso al collo del piede piatto
Babalù sta nel mio cuore
Anche il mio cervello è pieno zeppo, Babalù
Lo volevano ammazzar
Tutti gli abitanti della città
Però adesso che non c’è più
Non fanno che parlare bene di Babalù
Babalù sta nel dolore
Babalù sta sopra il letto
Babalù sta al distributore
Babalù ha preso un etto
Babalù non torna più
In un fascio di luce sta arrivando in paradiso
Babalù, Babalù, Babalù
Dimmi che il mostro non ritorna più
Babalù, Babalù, Babalù
Babalù pensaci tu
Lo volevano ammazzar
Tutti gli abitanti della città
Però adesso che non c’è più
Non fanno che parlare bene di Babalù
Babalù sta sopra il monte
Babalù sta sulle antenne
Babalù sta tatuato sopra il braccio di Babalù
Una tribù degli Zulù
Si sta radunando per mangiare Babalù
Lo volevano ammazzar
Tutti gli abitanti della città
Però adesso che non c’è più
Non fanno che parlare bene di Babalù
Babalù sangue di vino
Babalù è stato forte
Babalù è andato oltre
Il giorno della proprio morte
Babalù non torna più e forse se ritorna ci porterà lassù
Babalù, Babalù, Babalù
Dimmi che il mostro non ritorna più
Babalù, Babalù, Babalù
Babalù pensaci tu
Babalù ha una corona che fa male alla testa
Ma i bambini sono in festa
In città son tutti pazzi ormai
Son tutti pazzi di Babalù
Babalù, Babalù, Babalù
Dimmi che il mostro non ritorna più
Babalù, Babalù, Babalù
Babalù pensaci tu