Esiste un modello di teologia capace di rispondere alle esigenze della modernità, sviluppando nuovi contenuti? A questa domanda ha provato a rispondere mons. Valentino Bulgarelli nella solenne prolusione sul tema “Teologia, immaginazione, creatività. Quale connessione?”, tenuta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto teologico “San Tommaso” di Messina. Un’immagine nuova – per certi versi di rottura rispetto alla “vecchia teologia monolitica” – quella proposta da Bulgarelli, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e responsabile del Servizio nazionale per gli Studi superiori di Teologia e Scienze religiose della Cei. “E’ fondamentale che la teologia si ponga in dialogo con le altre scienze ed esperienze umane, solo così potrà far giungere la proposta del Vangelo nei vari contesti culturali”, ha detto, sottolineando la sfida, alla quale la pandemia ci ha costretti, fra globalizzazione e innovazione tecnologica”. Per questo, paradossalmente, immaginazione e creatività sono un chiaro riferimento alla realtà e alla teologia nella sua dimensione affettiva, ad oggi soppiantata dalla parte cognitiva e comportamentale, con una eccessiva frammentazione dei saperi”. Il teologo si è soffermato sul contributo accademico della disciplina legato al tasso di iscrizioni, fornendo alcuni dati secondo i quali gli Istituti teologici in Italia contano oltre 10mila iscritte e iscritti e 3mila docenti. Fra questi proprio il San Tommaso, offre dei percorsi di alta formazione a quasi 300 studentesse e studenti con la presenza di 61 docenti: “In oltre 50 anni di storia, il nostro Istituto ha contribuito alla formazione teologica e catechetica del Meridione italiano e dell’intera area mediterranea” ha dichiarato il direttore don Gianni Russo, che ha moderato la cerimonia alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose e della comunità accademica. I corsi accademici sono completati da una ricca attività culturale con numerosi seminari, giornate di studio e aggiornamenti e un percorso di ricerca promosso assieme alla Biblioteca “Don Candido Ravasi” diretta da don Nunzio Conte, oltre alla produzione di 5 collane attive, i Quaderni di catechesi e 2 riviste scientifiche (Itinerarium e Catechesi). “Siamo una comunità aperta, fraterna e gioiosa, che si distingue per un’ampia apertura al dialogo”, ha detto don Russo. Alla cerimonia, introdotta da un momento di preghiera guidato dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro, erano presenti fra gli altri il direttore della comunità religiosa del San Tommaso don Giuseppe Cassaro e l’ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea, il quale ha voluto sottolineare l’aspetto formativo comunitario dell’Istituto teologico, “casa aperta ai giovani, consacrate, consacrati e laici desiderosi di vivere uno scambio interculturale”. Gli intermezzi musicali della cerimonia sono stati curati dal coro del San Tommaso.
Rachele Gerace