Catania Ispettoria

Lettera dell’Ispettore Dicembre 2018

«Es mas cristiano encender una cerilla que maledecir las tinieblas.

È più cristiano accendere un fiammifero anziché maledire le tenebre» (Don Bosco).

 

 

Carissimi tutti,

 

sono rimasto colpito da questa frase di Don Bosco letta in un pannello in fondo alla Cappella della Casa di Mohernando (Spagna), durante l’ultima riunione degli Ispettori della Regione Mediterranea (1-3 ottobre c.a.). Proprio in quella Casa il nostro Rettor Maggiore è stato iniziato alla vita salesiana come novizio. Ed è questo un monito, più che uno slogan, che avverto rivolto al mio sentore di questi ultimi mesi ed ho visto echeggiare qua e là in alcuni di voi.

Siamo presi da vecchi fantasmi del passato e da difficoltà più o meno reali del presente che ci rendono ciechi sul bene che c’è dentro di noi e attorno a noi, del bene che potremmo fare e non facciamo. Siamo affetti da risucchio gastrico e rivanghiamo antichi rancori. Subiamo tentazioni di chiusura che in qualche modo ci paralizzano, preoccupati della crisi vista più come un vicolo cieco, che come opportunità, attanagliati e sbigottiti davanti ai problemi e incapaci di trovare soluzioni. E non mi riferisco ai problemi finanziari, per lo meno non solo a quelli, ma alla caduta di tono della nostra fede e vocazione, della nostra fraternità, della nostra passione educativa e pastorale.

Nel buio più fitto possiamo dimenarci e imprecare contro tutto e contro tutti e magari menare pugni facendoci del male, mentre basterebbe accendere un cerino per vederci più chiaramente, alimentare luci di speranzaper diradare le tenebre. Da una piccola e fioca fiammella quante altre possono essere accese? Tante… infinite. Chi avrà il coraggio di fare questo? E gli altri glielo permetteranno? O ci sarà sempre chi soffierà sopra, perché si possa ripiombare nel buio e tornare ad imprecare contro le tenebre?

Un confratello, qualche tempo fa, mi ha regalato un libro con prefazione di Papa Francesco, il cui autore è uno psicoterapeuta siciliano, Salvo Noé. Il titolo è significativo: Vietato lamentarsi.Agisci per cambiare in meglio la tua vita e quella degli altri,Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2017.

Vi invito a dare una sbirciata: può essere utile per una lettura individuale o in comunità. Come articolo a parte anche su Amazon, c’è anche il cartello che il Papa ha avuto in omaggio e ha affisso dietro la porta della sua camera a Santa Marta…

 

Qualcuno di voi si chiederà di chi stia parlando o potrà pensare che sia una difesa della governancee un’apologia del potere. E può darsi che sia così… non lo escludo. Ma quello che vorrei dire innanzitutto a me stesso e poi a ciascuno di voi: se c’è un problema vero e non fittizio… basterà lamentarsene per risolverlo? Quando mettiamo sul tappeto una difficoltà, pensiamo anche a come possiamo superarla? Le soluzioni che proponiamo sono nostalgiche e irrealizzabili? O sono profetiche o per lo meno reali e praticabili? Oppure ci limitiamo alla costatazione, magari scaricando sempre sugli altri la responsabilità? Perpetuiamo la logica del “governo ladro” o assumiamo la “logica del vangelo” dando il nostro “piccolo” contributo?

L’inizio di un nuovo Anno liturgico edell’Avvento, la prossimità del Natale ci spingono a «svegliarci dal sonno» e ad «indossare le armi della luce» (cfr. Rm13,11-12). Che questa lieta notizia e questo appello evangelico non cada nel vuoto ma trovi nel nostro cuore un terreno accogliente! Ce lo auguriamo di vero cuore! C’è tanto bisogno di rinascere e “venire alla luce”! Il ritiro trimestrale che vivremo il 22 p.v. nelle varie zone ci aiuti a rivedere le nostre idee ricorrenti, i nostri pensieri, le nostre emozioni, il nostro stile di vita.

La liturgia e gli avvenimenti della vita quotidiana, con le sue luci e le sue ombre, con le sue tentazioni, le sue sconfitte e le vittorie ce ne daranno la possibilità come ci ha annunciato la Parola di Dio di questi giorni e come ha fatto Sant’Agostino sabato 30 novembre scorso (cfr. Ufficio delle Letture: Discorso 256, 1-3, in PL 38,1191-1193) il cui messaggio di speranza vi invito per qualche minuto a rileggere e riconsiderare.

 

Notizie di vita ispettoriale

 

Dopo aver svolto le visite ispettorialialle Comunità ed Opere di Marsala, Trapani, Alcamo, Palermo Santa Chiara, Ranchibile e Gesù Adolescente, Barcellona P.G., Messina San Tommaso, Domenico Savio e S. Matteo Giostra, in attesa di proseguire il mio giro, il 29 novembre abbiamo vissuto un momento significativo con la venuta del Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artimea Messina. La ricorrenza del 50° della prima Convenzione tra Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, PP. Cappuccini e noi Salesiani di Sicilia, ha offerto la possibilità di rendere grazie a Dio per il bene fatto a livello educativo-pastorale e culturale per il Sud d’Italia e per le Chiese locali e, lo speriamo, ha dato uno slancio particolare per continuare con rinnovata passione e impegno la missione che ci è affidata come Salesiani. Don Ángel, che ha partecipato ai lavori del Sinodo dei Giovani (3-28 ottobre), con la Prolusione accademica, ha reso la sua vibrante testimonianza e ha offerto alcuni orientamenti per la PG del presente e del futuro.

Dal 20 al 22 novembre si è svolto presso la nostra Casa di Monteortone (PD) il seminario di studiopromosso dalla CISI su un tema che ci riguarda molto “L’Ente Ecclesiastico alla luce della Riforma del Terzo Settore”. Vi hanno preso parte il Vicario Ispettoriale e tre nostri laici che ricoprono ruoli di responsabilità a livello amministrativo e progettuale in Ispettoria.

Dopo aver partecipato, insieme all’Economo ispettoriale, al Curatorium del San Tommaso a Messina del 28 novembre con la presenza degli Ispettori e Rappresentanti delle nove ispettorie da cui provengono i Confratelli studenti di teologia, il 29 novembre si è tenuto il Curatorium nelle case di formazione del Noviziato a Genzano (Roma) nella mattinata ed al pomeriggio presso la Casa del Postnoviziato “San Tarcisio” di Roma. A questo appuntamento è stato presente Don Giovanni D’Andrea per la concomitanza della Visita del Rettor Maggiore a Messina. Le notizie riguardanti i nostri giovani in formazione sono positive e sono quindi motivo di soddisfazione e speranza.

Nei giorni 30 novembre – 2 dicembre ho partecipato a Torino all’Incontro degli Ispettori d’Europa. È stato un momento di fraternità vissuta a Valdocco e di confronto in questo momento delicato e nello stesso tempo gravido di attesa e speranza per l’antico Continente. I temi trattati sono di grande rilevanza e attualità per l’Europa salesiana:

– migrazioni ed internazionalità;

– formazione salesiani e laici;

– il cammino delle case di formazione iniziale in Europa;

– il Sinodo e il cammino del CG 28, nel contesto del nostro tempo.

Mi sembra di riassumere in tre punti l’esperienza di condivisione e il messaggio conclusivo di Don Ángel.

I migranti e i “minori”: la crisi profonda in Europa (i cui governanti al momento manifestano il volto del “primo” continente, ipocrita e carente dal punto di vista etico) e il cambio del clima socio-culturale e dell’orientamento politico non deve paralizzarci di fronte al “peccato strutturale” che trova nei giovani, le prime e più fragili vittime di un sistema disumanizzante. Questi ragazzi, proprio questi, sono e devono essere la nostra prima preoccupazione … noi ci siamo nella Chiesa e nel mondo per “questi” ragazzi.

Il futuro per la Chiesa, per la Congregazione salesiana, per le Ispettorie d’Italia è “insieme”, non “da sole”. La recezione del Vaticano II e del CG 24 è ineludibile e necessaria per il futuro: non c’è futuro senza laici e senza giovani. Il futuro della “missione” è il frutto della sinergia di SDB e Laici: è quanto Don Ángel ha vissuto in Spagna e Argentina con una forte identità salesiana interagendo con laici responsabili di Opere e corresponsabili della nostra stessa missione. La formazione “insieme” è la condizione fondamentale, per niente facoltativa e opzionale, per attuare la missione salesiana.

Il RM ha chiesto agli Ispettori coraggio, decisione e adesione non tanto e non solo a lui e al Consiglio Generale, quanto al cammino che si è iniziato come Congregazione e come Chiesa sinodale che deve essere continuato, investendo particolarmente sulla “qualità” della formazione e della missione, come recita il tema del CG 28.

Vengo a darvi ulteriori comunicazioni di famiglia. Vi comunico l’anticipo della Visita ispettorialea Catania Barriera nei giorni 12-16 di dicembre, prevista in Agenda a gennaio dal 10 al 12. Motivi di particolare attenzione hanno richiesto tale scelta da parte mia per un Servizio di animazione e governo più pronto e sollecito a quanto l’Opera di Barriera vive in questo momento.

Avrei voluto darvi qualche notizia in più sul CNOS FAP e su alcune vendite di immobili. Legato a questo secondo aspetto va registrato il fatto che il percorso è sempre più irto di difficoltà burocratiche che sembrano sbucare dal nulla proprio nel momento in cui appare imminente la firma del rogito. Dovremo quindi pazientare un po’ per cui mi riservo di informarvi prossimamente in modo più completo ed esaustivo su alcuni processi che sono in corso sia sul piano organizzativo, sia su quello finanziario.

Ci si avvia alla II sessione del CI30(Messina San Tommaso, 27-29 dicembre) a cui ci stiamo preparando comunitariamente e singolarmente. Ringrazio quanti stanno collaborando per la riuscita di questo processo di rinnovamento e in particolare i giovani per il loro apporto nella riflessione sul tema del CG28. Nel confronto con gli ispettori d’Europa c’è soddisfazione sull’iter e in particolare per le risonanze che provengono dai laici e dai giovani.

Concludendo, mi piace abbinare due prossime ricorrenze che devono starci a cuore: la prima è l’8 dicembre, Festa dell’Immacolatae anniversario dell’inizio dell’Oratorio, che vorrei che non disgiungessimo da quella più civile e mondiale del 10 dicembre, Giornata internazionale dei Diritti Umani. Non manchi a nessuna comunità e a nessuno di noi l’opportunità di richiamare entrambe e di invitare alla preghiera e alla sensibilità per i tanti “Bartolomeo Garelli” di ieri, di oggi e di sempre…

 

Catania, 3 dicembre 2018

Memoria di San Francesco Saverio