Nell’ambito dell’iniziativa “Capaci di… Raccontare”, i Salesiani di Ragusa in stretta collaborazione con la Questura ed il Comune di Ragusa, ieri 21 settembre 2022, in occasione del 32° anniversario, hanno ricordato il Beato Rosario Livatino. È stata l’occasione per ricordare anche il Beato Padre Pino Puglisi, parroco alla Parrocchia San Gaetano di Brancaccio, periferia di Palermo. L’iniziativa, giunta alla terza tappa, rientra in un programma messo appunto da genitori e giovani dell’Oratorio Centro Giovanile che già si sono radunati sotto “l’albero della legalità” sito nel giardino comunale adiacente l’ingresso dell’oratorio, lo scorso 23 Maggio in ricordo del Giudice Falcone ed il 19 Luglio per ricordare il Giudice Paolo Borsellino e le scorte. Il momento di ieri è stato caratterizzato dalla presenza non solo dei giovani dell’oratorio ma anche di studenti delle scuole primarie e secondarie della nostra città e dei loro insegnanti. La pioggia di ieri dunque non ha fermato l’iniziativa radunando così tutti gli intervenuti presso il Cinema Teatro don Bosco; ciò non ha permesso però di dimenticare il nostro albero con una foto dello stesso proiettata per tutta la durata del momento. Il momento è stato caratterizzato da un video racconto inviatoci dai giovani del Centro Padre nostro di Brancaccio che ancora oggi operano a favore dei giovani emarginati nel nome di 3P e con il suo stile.
Presenza graditissima è stata quella del prof. MARCO PAPPALARDO, Salesiano Cooperatore di Catania nonché scrittore e giornalista che tra i suoi vari testi, ne ha realizzato 2 raccontando le storie di 3P e Rosario Livatino. Il suo intervento, mirato ai ragazzi presenti ma anche agli adulti è stato molto chiaro: “non svendetevi per pochi denari a chi vi offre guadagni facili e a chi, con atteggiamenti arroganti, tenta di sopprimere la brava e onesta gente che vive del proprio lavoro. Questo è dire no alla mafia che oggi più che mai si insidia la dove c’è tanto denaro e la dove ci sono “posti non occupati”. Le presenze giovanili ammontavano circa a 80 ragazzi nonostante le condizioni meteo non erano incoraggianti; questi numeri fanno ancora riflettere gli organizzatori che l’obiettivo è stato raggiunto proprio perché l’idea è quella di coinvolgere a questi momenti, i giovani che trent’anni fa non erano ancora nati e RACCONTARE loro i fatti proprio per non dimenticare e suscitare in loro un civismo atto formare coscienze orientate in maniera consapevole, alla legalità.
Il momento ha avuto inizio con il saluto del direttore dell’Opera Salesiana don Pippo Fallico a nome di tutta la comunità Salesiana. Presenti le autorità civili, militari ed amministrative della nostra città, il dirigente dell’U.P.G.S.P. dott. Chessari, i Carabinieri del Comando Provinciale Ragusa con la presenza del Tenete Manganiello comandante del Nucleo Radio Mobile, il tenente Allù della Guardia di Finanza, gli Ispettori Antincendio Iacono e Gurrieri dei Vigili del Fuoco a nome del loro comandante ing. Barbera. La presenza della Polizia di Stato è stata caratterizzata dal dono molto gradito per i ragazzi di un diario scolastico della Polizia di Stato che il dottore Chessari ha voluto personalmente consegnare ai ragazzi presenti, nel momento finale della manifestazione. Il Sindaco Peppe Cassì, a nome della città, ha salutato tutti presenti con la grande consapevolezza che Ragusa non può più fare a meno di momenti così importanti che stimolano ideali di giustizia e legalità alle nuove generazioni. La manifestazione si è conclusa con il solito clima di festa e di speranza che caratterizza questi momenti. I prossimi appuntamenti saranno il 22 e 23 ottobre con l’arrivo qui a Ragusa della teca con la Quarto Savona 15, auto di scorta del Giudice Falcone.
Sarà questo il momento finale di questo entusiasmante percorso che ha caratterizzato questo 2022 proprio per sottolineare che, anche se sono passati più di 30 anni, non vogliamo dimenticare chi ha dato la propria vita in nome della giustizia, della legalità e della libertà costringendo le cosche mafiose a fare passi indietro proprio perché non sono più solo la magistratura e le forze dell’ordine a combatterle ma i cittadini tutti e i giovani in particolar modo. Un detto africano dice “dimmi che giovani hai e ti dico che futuro avrai”; bene, noi oggi possiamo dire di avere giovani sensibili che insieme alle loro famiglie, insieme alla scuola, insieme agli oratori, ci fanno sperare in un mondo diverso, nuovo, migliore.