Nella splendida cornice dell’Aula Magna “Don Calogero Conti” si è svolta l’Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” e della Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia di Messina. Il solenne atto accademico è avvenuto con il coinvolgimento numeroso delle figure più autorevoli delle istituzioni civili, ecclesiastiche e militari e alla presenza di un numero straordinariamente elevato di persone. Erano presenti i vescovi delle diocesi e i provinciali dei religiosi legati alla convenzione con l’Istituto Teologico.
Dopo un momento di preghiera animato dall’Arcivescovo di Messina, Mons. Giovanni Accolla, ha preso la parola l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Domenico Saraniti, presidente del Consiglio di Direzione, che ha sottolineato la vivacità scientifica del centro accademico; come anche il Sindaco della città, Dr. Federico Basile, che ha notato la rilevanza pubblica del S. Tommaso e l’impegno dei docenti negli eventi culturali della città. Successivamente, il Direttore dell’Istituto Teologico e della Scuola di Bioetica, don Giovanni Russo, ha presentato la relazione, con i dati statistici sui docenti, sugli studenti, sugli eventi e convegni che hanno animato lo scorso anno e su quelli previsti per il presente anno.
Il momento centrale è stata la Lectio magistralis, tenuta dal Rev.mo p. Antonio Spadaro, gesuita e Sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della S. Sede. Il tema era Intelligenza artificiale come sfida spirituale. Dopo aver sottolineato le dimensioni positive e le sfide di questa nuova realtà, p. Spadaro ha evidenziato che l’AI non un semplice insieme di strumenti, ma un ambiente mentale e spirituale al tempo stesso e quanto il legame con la fede non possa prescindere dalle implicazioni antropologiche, etiche e spirituali del progresso. Esiste oggi un misticismo algoritmico che mischia codici e trascendenza. Le religioni affidano la propria presenza al potere simbolico delle macchine; se la preghiera diventa un output non un grido, la fede rischia di spegnersi nel rumore dell’efficienza. È attorno a questi tratti che si delinea lo spazio spirituale, non per respingere la tecnologia fuori dal nostro orizzonte quotidiano, ma per impedire che la dimensione del senso venga catturata e mercificata in funzioni algoritmiche.
L’evento si è concluso con la consegna di due borse di studio donate dalla Fondazione Bonino-Pulejo agli studenti più meritevoli: il diacono salesiano Orazio Moschetti e il seminarista Samuel Parrino.

