Alle ore 10:15 del 29 novembre don Ángel Fernández Artime è stato accolto all’aeroporto di Catania da una delegazione di confratelli che lo ha accompagnato all’Istituto Teologico San Tommaso di Messina. Arrivato alle ore 12:00 è stato accolto con entusiasmo dai Confratelli della Comunità, da alcuni studenti e dal personale ausiliario dell’Istituto.
Dopo un primo momento distensivo si è tenuto il pranzo al quale hanno preso parte oltre al Rettor Maggiore e al suo segretario don Horacio López, il vescovo ausiliare di Messina Mons. Cesare Di Pietro e gli Ispettori alcune provincie salesiane di India, Angola, Repubblica Democratica del Congo, Ecuador, Haiti e Kenya.
Alle 16:00 ha avuto inizio la diretta streaming che ha visto la presenza di alcuni rappresentanti della Famiglia Salesiana di Sicilia, fra i quali rammentiamo l’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Sr. Maria Pisciotta, la Madre Generale delle Apostole della Sacra Famiglia, Sr. Maria Cerullo, numerosi SDB, FMA e Cooperatori Salesiani; presenti anche alcuni familiari dei giovani salesiani in formazione primaria e i giovani della Comunità Proposta di Catania Salette. Un momento di famiglia, breve e intenso, che ha visto il saluto dell’ispettore e la parola paterna di don Ángel, il quale ha apprezzato questo breve momento di fraternità, sottolineando come l’esperienza della Famiglia Salesiana in Sicilia sia stabile e significativa; ricevendo in dono una targa commemorativa dei 30 anni di presenza celebrati lo scorso ottobre.
Alle 16:30 ha avuto inizio la solenne Prolusione Accademica dell’Istituto Teologico San Tommaso. Dopo i saluti di don Giuseppe Ruta, Mons. Guglielmo Giombanco (vescovo di Patti), don Giovanni Russo (direttore della Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia), don Andrea Palma (rappresentante degli studenti) e don Giuseppe Cassaro (Preside dell’Istituto), la parola è stata data al Rettor Maggiore. Don Ángel ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Il Sinodo sui giovani: una Chiesa con realismo e speranza”, raccontando l’esperienza di Chiesa e sinodalità che ha respirato dall’8 al 28 ottobre scorsi in occasione delle sessioni sinodali. Successivamente è entrato nel cuore del suo intervento richiamando i punti cardine e riferendosi al Documento Finale del sinodo e alla sua esperienza di Padre Sinodale. Ecco le parole più significative «i nostri giovani non possono essere soltanto i giovani che frequentano i nostri ambienti, i giovani della Chiesa e per la Chiesa devono essere tutti i giovani del mondo; sapendo che a volte alcuni non vogliono avere a che fare con la Chiesa. Però la Chiesa deve essere pronta a camminare con tutti i giovani perché il primo grande pericolo è quello di essere autoreferenziali. Non ci si può rivolgere solamente ai giovani che frequentano i nostri ambienti ecclesiali, ma è necessario andare incontro ai giovani lontani ed estranei al nostro modo di essere Chiesa».
Alla fine del suo intervento ha risposto alle domande dell’assemblea con prontezza e semplicità. Dopo l’intermezzo musicale conclusivo, eseguito dai giovani del coro accademico, l’assise si è recata all’ingresso dell’Istituto per inaugurare la targa commemorativa recante l’epitaffio dei cinquant’anni di presenza, e festeggiare con il brindisi la conclusione dei festeggiamenti.