La prima canzone con cui ho deciso di iniziare questa nostra rubrica è proprio la vincitrice di Sanremo; abbiamo avuto modo nella scorsa settimana di ascoltarla e di fare i nostri commenti.
Cos’è questo rumore di cui parla? Il rumore è quello di una persona che non c’è più, capace però di stravolgere anche il silenzio della nostra solitudine, del nostro deserto. Il rumore, mi viene da pensare che è anche qualcosa di non definito, qualcosa di non chiaro e di fastidioso. Di solito quando sentiamo un rumore improvviso ci spaventiamo, cerchiamo di capire cosa sia stato a procurarlo.
Ci sono relazioni che purtroppo ancora oggi nella mia vita fanno rumore, non sono chiare
E mi fanno domandare quello che lo stesso Diodato si chiede nella canzone “fai rumore qui, e non so se mi fai bene”. Ci sono relazioni che non so se mi fanno bene, sono dei rumori, dei suoni ancora non definiti. Le relazioni non sono rumori, sono suoni, canti, vivaci melodie ben definite. Io conosco il suono delle vere relazioni, so che “corde toccare”.
Allora l’invito che implicitamente o esplicitamente ci fa questa canzone oggi è quello di rivedere le nostre relazioni, di capire quali relazioni ancora non sono chiare, quali fanno rumori, fanno “chiasso” e fanno “tanto fumo e niente arrosto”; ci invita a cercare di dare loro un suono chiaro e preciso. Il rischio che si corre è quello di creare dipendenza da quelle relazioni che felici non ci fanno;
mi fanno molto riflettere le ultime righe del testo “E non ne voglio fare a meno oramai di quel bellissimo rumore che fai”.
Per quanto una relazione – di qualsiasi grado: di amicizia o amorosa – possa darmi piacere, se continuerà ad essere un rumore nella mia vita non potrà mai farmi felice.
È anche bene ricordare che per trasformare un rumore in suono occorre tempo e fatica, e alle volte toccherà anche tagliare qualche cosa che continua a fare rumore.
Pillole di fede: La relazione che il Dio crea con me non è affatto un rumore, è una chiara melodia, un canto fermo in mezzo alla polifonia della mia vita.
Ci saranno tante sinfonie che incontrerò, che mi colpiranno, che mi “rapiranno” e sono tutte dono di Lui, ma è importante ricordarmi che nell’immensa polifonia della mia vita non devo mai scordarmi del mio canto fermo, di ciò che rimane sempre, e ciò che rimane sempre è il Suo Amore per me.
Quello non potrà mai essere un rumore. C’è il rischio che nel marasma della mia vita rischierò di confonderlo in mezzo a tutti gli altri rumori; ecco perché Lui stesso c’invita a cercare ed ad avere sempre vicino una guida, un direttore d’orchestra della nostra vita che, nell’aiutarci a scoprire la polifonia della vita, non ci faccia dimenticare del canto fermo.
Stefano Cortesiano, sdb
Testo della canzone
Fai rumore
Sai che cosa penso,
Che non dovrei pensare,
Che se poi penso sono un animale
E se ti penso tu sei un’anima,
Ma forse è questo temporale
Che mi porta da te,
E lo so non dovrei farmi trovare
Senza un ombrello anche se
Ho capito che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale
Tra me e te.
E me ne vado in giro senza parlare,
Senza un posto a cui arrivare,
Consumo le mie scarpe
E forse le mie scarpe
Sanno bene dove andare,
Che mi ritrovo negli stessi posti,
Proprio quei posti che dovevo evitare,
E faccio finta di non ricordare,
E faccio finta di dimenticare,
Ma capisco che,
Per quanto io fugga,
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale tra me e te.
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale,
E non ne voglio fare a meno oramai
Di quel bellissimo rumore che fai.