Messina

Alla ricerca della corda sensibile

Riceviamo e pubblichiamo

Girando su Facebook abbiamo trovato un articolo riguardante il nostro Santo Fondatore, scritto da una nostra animatrice per il giornalino del Liceo…

“In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.”

Sono queste le parole che il Santo dei giovani, Giovanni Bosco, rivolgeva ai suoi chierici nella seconda metà del 1800, e potrebbero addirittura essere affini alle quotidiane abitudini di un supereroe della Marvel: scovare nel più evil di tutti il suo lato buono. Ma don Bosco, oggi come allora, non parla da supereroe, bensì da sacerdote che si interessa dei ragazzi più disagiati ed emarginati dalla società, e attraverso i suoi insegnamenti vuole trasmettere il proprio sogno ai suoi giovani.
Se, arrivato a questo punto, stai iniziando a credere di esserti imbattuto nella stazione di Radio Maria, non preoccuparti. Sei sempre sintonizzato su Galizzetta, ma questa decisione di spostarci verso un lato più religioso è dovuta al fatto che citazioni etichettate come “banali” solo perché dette da personaggi ecclesiastici, possono in realtà essere più attuali di quanto noi, anti-cattolici dichiarati, possiamo pensare.
Infatti, collocando questa frase in un contesto scolastico, il giovane più disgraziato potrebbe essere colui il quale, il pomeriggio, deve essere incitato a studiare, poiché la volontà spicca improvvisamente il volo verso terre deserte distanti anni luce. Può essere altresì chi semplicemente si convince di essere “incapace” di poter risolvere correttamente un quesito matematico, e di conseguenza rinuncia ad ascoltare chiunque voglia aiutarlo.
La corda sensibile che purtroppo non tutti i genitori, insegnanti, e i nostri stessi amici sono in grado di trovare, è rappresentata dalla passione che vorremmo mettere nelle occasioni più disparate, ma che non riusciamo a tirar fuori come vorremmo. È come una miccia a prima vista debole, ma che in realtà non aspetta altro che di essere accesa da qualcuno che scopra le nostre debolezze e le trasformi nella nostra forza.
Affinché contribuiamo a far vibrare questa corda, è importante prenderci cura gli uni degli altri, essere disponibili ad ascoltare e saperci con-fidare di chi ci circonda.

 

Giuditta Garufi

 

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