Sono bambini e ragazzi che giungono via mare, su barconi vecchi, instabili e sovraccarichi, rischiando la vita quasi ad ogni onda. Spesso non capiscono bene l’Italiano e di certo non sono consapevoli di tutti i loro diritti, né della realtà che li attende. Se poi sono partiti da soli, o vi rimangono appena sbarcati, ciò che li attende con molta probabilità è un futuro fatto di clandestinità ed emarginazione. Alle volte va diversamente, perché c’è anche chi si interessa di queste problematiche: come i Salesiani della comunità “San Gregorio” di Catania, in Sicilia, che proprio per loro, ieri, 2 maggio, hanno inaugurato la nuova struttura “Najma” (“Stella”, in Arabo).
Il fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) risulta in netta crescita in Italia. E dietro ogni numero statistico si cela un’esistenza sradicata e completamente isolata, esposta a qualsiasi forma di rischio sociale: criminalità, abusi, violenze, povertà…
Per fornire soluzioni umane e cristiane a tale fenomeno i “Salesiani per il sociale – Federazione SCS/CNOS” all’inizio del 2018 hanno avviato il progetto “M’interesso di te”, che prevede tra i suoi ambiti di applicazione proprio la realtà salesiana di Catania, presso l’opera San Gregorio, ai margini della città.
Grazie al fondo beneficenza del gruppo bancario “Intesa San Paolo”, già da febbraio educatori di strada, orientatori, psicologi, avvocati e volontari garantiscono sostegno e protezione a ciascun ragazzo intercettato.
Ieri, in alcuni locali dello storico oratorio salesiano “San Filippo Neri”, i Salesiani di San Gregorio e l’Associazione MetaCometa Onlus, hanno dato il via all’inaugurazione ufficiale di questa loro sede, alla presenza dell’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia, don Giuseppe Ruta, del Vicario Generale dell’arcidiocesi di Catania, mons. Salvatore Genchi, e di personalità istituzionali del mondo religioso cristiano e musulmano, civile e sociale.
Nella sede di Catania, all’interno della struttura “a bassa soglia” (cioè per persone in estrema difficoltà) di “Najma”, i cosiddetti “migranti invisibili” – siano essi MSNA o neo-maggiorenni – hanno la possibilità di lavarsi, consumare qualcosa di caldo, riposare, partecipare ad attività ludico ricreative e socializzare.
Il centro di accoglienza a bassa soglia “Najma” svolge inoltre un lavoro di mediazione sociale con le istituzioni competenti, offrendo percorsi di orientamento allo studio e al lavoro, con la realizzazione di borse di studio e di lavoro. Poiché molti dei “migranti invisibili” risultano esposti a rischio di dipendenze, devianza, problemi di salute e sfruttamento, viene messo a disposizione anche un servizio di consulenza legale, in ambito sia penale che civile, e di supporto nel processo di regolarizzazione dei documenti.