Riportiamo la notizia, pubblicata sulla Gazzetta del Sud il 16 gennaio 2018, riguardante il convegno sulle vaccinazioni che si è svolto presso l’Istituto San Domenio Savio di Messina, a cui hanno preso parte i salesiani Don Russo Gianni, professore di Bioetica, don Romeo Umberto, psicologo. Riportiamo qui la notizia per la penna di Rachele Gerace.
Gli interventi del prof. De Luca e dei sacerdoti Russo e Romeo
“Perché vaccinare i bambini?” è il tema della tavola rotonda organizzata dal “Domenico Savio” in collaborazione con il Cepas e il Kiwanis Club Messina Zancle, che si è tenuta nel salone dell’istituto salesiano, nell’ambito dell’iniziativa “La scuola incontra gli esperti”. «La salute è un valore umano primario, collegato alla dignità della persona e questo vale anche per il bambino, chiamato oggi ad avere una parte attiva nel processo delle decisioni cliniche che lo riguardano», ha dichiarato don Gianni Russo direttore dei Salesiani San Domenico Savio, nell’introdurre la lectio magistralis del prof. Filippo De Luca, direttore del Dipartimento di Scienze pediatriche mediche e chirurgiche dell’Università di Messina. Il 7 giugno 2017 è stato emanato un decreto legge secondo cui le vaccinazioni sono obbligatorie per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni, nei limiti e secondo le specifiche indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale.
Nessuna scelta arbitraria dei singoli può essere accettata quando provoca conseguenze su tutti
Obiettivo del decreto è quello di aumentare il numero dei vaccinati al fine di impedire all’agente infettivo di trovare individui recettivi (molto pochi), causandone l’estinzione. In seguito alla decentralizzazione del sistema sanitario, le Regioni e le Asl hanno la responsabilità di garantire il diritto alla prevenzione vaccinale e di concordare con il Ministero una strategia nazionale, pur restando responsabili delle modalità organizzative dell’offerta vaccinale. Questa situazione ha creato delle differenze nell’offerta tra le diverse aree del Paese che verranno presto ridotte grazie all’inclusione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) di tutti i vaccini, obbligatori e raccomandati, previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per il triennio 2017-2019.
«Le vaccinazioni – ha spiegato De Luca – hanno una valenza fondamentale nella medicina preventiva a lungo termine poiché, pur non limitandosi a migliorare il quadro clinico di una malattia (non proteggono il 100%deivaccina- ti), ne consentono sicuramente l’eradicazione definitiva». Per questo, secondo il docente, «va ricordato che nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio la salute degli altri annullando per una sua scelta arbitraria l’effetto gregge e che fare ammalare gli altri è un delitto perseguibile penalmente». All’incontro, moderato dall’avvocato Piero Luccisano presidente del Kiwanis Messina Zancle, sono intervenuti anche don Umberto Romeo presidente del Cepas e Mariagiovanna Cacopardi, presidente della Scuola “Savio”.
Il Morbillo
Tremila casi
Vaccini si, vaccini no? In che misura le vaccinazioni sono legate all’insorgere di determinate patologie? Come gestire la questione dell’immunità di gregge a partire dalla scuola? Ogni giorno, tra quotidiani, tv, so- cialnetwork, è un proliferare continuo di dibattiti che, il più delle volte, lasciano nel dubbio quanti ne sono coinvolti. Sono quasi 3mila i casi di morbillo registrati in Italia nel 2017: di questi, 180 riguardano neonati sotto il primo anno di vita. Questo quanto emerge dal bollettino a cura del ministero della Salute e dell’Istituto superiore della sanità, nato per monitorare l’epidemia di morbillo in corso nel nostro Paese.
Articolo di Rachele Gerace, tratto dalla Gazzetta del Sud del 16 gennaio 2018