Incontrare Dio nella preghiera attraverso uno sguardo, un sorriso, in mezzo ai giovani e le famiglie: era questo il sogno di Don Bosco che Tonino Garufi, 31 anni, è riuscito a fare suo. Sabato 22 ottobre è stato ordinato presbitero per l’imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione di mons. Giovanni Accolla, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela e archimandrita del SS. Salvatore, nella parrocchia dei SS. Giuseppe e Martino di Spadafora, lì dove tutto era cominciato.
Un grande “gioco di squadra” quello della famiglia Garufi, testimone tangibile e coerente della bellezza del Vangelo nella quotidianità, che ha permesso a Tonino di scoprire la vocazione al sacerdozio sperimentando, giorno dopo giorno, la bellezza della vita fatta di gioie e dolori inattesi. Come la perdita dell’adorato papà Giovanni (diacono permanente e docente di Teologia pastorale e catechetica), lo scorso 7 agosto dopo una lunga malattia, che non ha scalfito l’equilibrio familiare costruito sulle solide basi dell’Amore come dono di sé all’altro, nell’ottica di una progettualità condivisa.
Assieme a mamma Isabella, le sorelle Ester e Giuditta, Tonino ha continuato a percorrere quella “strada verso la felicità” imboccata anni prima, facendo suoi gli insegnamenti ricevuti. L’innata passione per la tecnologia e i mezzi di comunicazione lo hanno spinto dopo il diploma a frequentare il corso di studi in Ingegneria della comunicazione sociale all’Università Pontificia Salesiana di Roma: un momento di crescita personale oltre che culturale, nel corso del quale “don Bosco decise di entrare a gamba tesa nella sua vita”, racconta; tornato a Messina dopo aver concluso gli studi in filosofia, Tonino si iscrive alla Facoltà teologica “San Tommaso” per proseguire gli studi in seno al cammino vocazionale culminato sabato scorso con il sacerdozio; attualmente sta completando la specializzazione in Liturgia al Pontificio Ateneo Liturgico di Sant’Anselmo a Roma. Circondato dalla famiglia e dagli amici più cari, i compagni e i confratelli di corso, la congregazione salesiana con l’Ispettore di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea sdb e il direttore della comunità del San Tommaso don Giuseppe Cassaro sdb, i presbiteri diocesani, i religiosi e le religiose, don Tonino ha confermato il suo sì al Signore; c’era anche il papà, spettatore privilegiato accanto al Signore delle meraviglie compiute sul suo figliolo, intento a “filmare” ogni emozione con l’inseparabile videocamera, compagna del racconto di tante belle pagine di vita salesiana, ha detto con tenerezza mons. Accolla sottolineando fra l’altro, nell’omelia, il valore della preghiera quale “fonte primaria dell’esperienza di santità”.
Rachele Gerace