Riceviamo e pubblichiamo un articolo apparso sul quotidiano “Gazzetta del Sud”, riguardante i bambini protagonisti della celebrazione eucaristica nella chiesa del Savio.
L’articolo è stato tratto dall’edizione cartacea di Gazzetta del Sud e scritto dalla giornalista Rachele Gerace.
Tante piantine di primule colorate, segno di speranza e rinascita, di quel nuovo inizio che San Giovanni Bosco scorgeva ogni giorno negli occhi dei giovani che incontrava. Fondatore dei salesiani e della congregazione femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ma soprattutto ideatore dell’oratorio in cui sono transitate intere generazioni di ragazzi.
Festa grande giovedì scorso, non solo per la chiesa, ma soprattutto per la famiglia salesiana messinese che ha celebrato la memoria di don Bosco. I bambini con i loro genitori, oltre a tanti fedeli, sono stati i protagonisti della celebrazione svoltasi nella concattedrale del Santissimo Salvatore e presieduta da don Gianni Russo, direttore dell’istituto Domenico Savio, punto di riferimento per tantissime generazioni dove, gioco, sport, sana competizione, ma soprattutto condivisione, si sposano con la fede, l’educazione e la formazione al lavoro e al senso di famiglia. La cura dei giovani, oggi più che mai, è legata a quei canoni che il santo piemontese ha sempre diffuso.
«È fondamentale educare i nostri ragazzi alla santità quotidiana, spronandoli a superare quelle logiche individualiste che tentano di opprimerci», ha detto don Russo, manifestando l’urgenza di “seguirli e amarli, educandoli all’onestà e la senso del dovere, qualità indispensabili per essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.
Alla messa, animata dal coro delle famiglie dei giovani che frequentano l’istituto e concelebrata fra gli altri dal preside della scuola Savio, don Umberto Romeo ,e da padre Lorenzo Campagna, parroco di Montalto e grande educatore salesiano di tante generazioni di messinesi, erano presenti i rappresentanti di alcune arciconfraternite e ordini equestri. Significativa l’iniziativa della Festa del fiore, promossa dalle volontarie del Cepas, il Centro di prima accoglienza coordinato da don Romeo. Il ricavato delle piantine allestite dai ragazzi e distribuite durante la celebrazione sarà infatti devoluto per mitigare alcune particolari situazioni di bisogno, individuate sul territorio cittadino.