Dal 20 al 24 abbiamo vissuto l’esperienza di confronto tra i Noviziati Europei, Genzano di Roma (11 novizi) Pinerolo (10 novizi) Polonia (11 novizi) e Slovacchia (3 novizi)…
I primi tre giorni li abbiamo trascorsi al Colle don Bosco, giorni di confronto e di meditazione nei luoghi di Don Bosco e a Chieri.
Gli ultimi 2 giorni siamo stati a Valdocco per partecipare alla festa di Maria Ausiliatrice. La sera del 23 il Rettor Maggiore, don Àngel Fernández Artime, ci ha incontrato e nell’augurarci un buon cammino ci ha dato 3 consigli:
- Si emette la Professione Religiosa non nell’Ispettoria, di appartenenza, ma nella Congregazione
- La nostra vocazione è unica ma presenta due forme.. per prima cosa siamo salesiani per amare i giovani. Poi perseguire un buon discernimento da non confondere con la riflessione che di solito si pensa fa… ma discernere bene la nostra verità di vita e cosa Dio vuole per noi!
- E proseguire nella formazione permanente per preferire sempre il “cortile” con i giovani più abbandonati!
Don Bosco ci ha sognato più vicino ai ragazzi, più vicino agli scartati, Che bello sarebbe se un domani le persone vedendo dei salesiani dicano “Ah ma quelli sono coloro che si dedicano ai più poveri? Quelli che si dedicano agli ultimi?Agli sfruttati? A chi ha subito violenze! Già dal noviziato abbiamo bisogno di lavorarci per essere veramente SALESIANI… ma quale salesiano? Clericale o anticlericale? Con i giovani abbandonati o con i giovani benestanti? Povero o benestante?
Chi vede un salesiano deve vedere l’azione di salvezza dell’anima di un Giovane!
I novizi Orazio e Vito