Riportiamo una notizia della giornalista Pierangela Cannone apparsa sul quotidiano “La Sicilia” il 10 maggio 2020
Ancora una volta i giovani dell’Istituto Bicocca, si reinventano per aiutare il prossimo. Grazie a don Francesco Bontà (cappellano del carcere) è stato possibile allestire un laboratorio sartoriale all’interno di queste mura, per realizzare delle mascherine che sopperiscano alle esigenze della collettività. Il ritaglio, l’assemblaggio e la cucitura dei pezzi rappresentano il desiderio di riscatto di questi giovani che si trovano a dover scontare una pena.
Hanno messo la propria operosità al servizio del prossimo per ritagliarsi una porzione di riscatto in vista di un domani costruito sul fare bene: sono i ragazzi dell’istituto penale per minorenni di Catania-Bicocca che, dopo una prima fase di rodaggio, hanno avviato una produzione “hand-made” di mascherine. Si sono prefissati di utilizzarle all’interno dell’istituto, ma buona parte dovrebbero essere donate alla comunità, in particolar modo a quanti hanno minore disponibilità economica. La mission? Fare del bene. E pure bene.
La giornalista continua richiamando il grande lavoro di coordinamento operato dalle diverse figure
[…] impegnate a vario titolo nel percorso di rieducazione. Don Bontà tiene a ringraziare la direzione e quindi le dottoresse Letizia Bellelli e Maria Randazzo, l’équipe educativa e l’amministrazione penitenziaria per avere supportato l’iniziativa. Ringraziamenti anche ai benefattori, che sono i Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme – sezione di Catania – la famiglia salesiana de la Salette, la parrocchia Beato Cardinale Dusmet di Monte Palma. Un plauso anche al mediatore culturale lourairi Abdellah per avere insegnato ai ragazzi a cucire.
La soddisfazione più grande è il vedere che in ogni giovane vi è un punto accessibile al bene e che questi è capace di portare frutto anche in tempo di COVID-19.