L’Opera Salesiana di Alcamo ha voluto prepararsi alla festa di Maria Ausiliatrice, attraverso un triduo dedicato al tema della maternità di Maria, declinata attraverso alcune dimensioni fondamentali: il 18 maggio “Maria, Madre della speranza”, presentato da Mariantonina Calandrino, il 19 “Maria, Madre della Chiesa”, affidato a Caterina Chiara Romano e giorno 20 “Maria, Madre di Dio”, a cura di Francesca Messina. Le relatrici di queste meditazioni sono tre giovani donne cresciute all’interno della comunità salesiana di Alcamo e che hanno scelto di intraprendere gli studi della teologia, per porsi al servizio del Regno dei Cieli: tutte e tre appartengono all’associazione dell’ADMA.
La prima sera del triduo si è riflettuto sulla speranza, comprendendola nel senso cristiano più profondo: Maria è Madre della Speranza perché genera nella carne e nel cuore Colui che è la Speranza. Ancora Maria è Madre della Speranza perché come tutte le mamme del mondo ha la capacità di guardare oltre e di intravedere ovunque tracce di Resurrezione: per questo Maria è modello di Madre, di Donna, di Cristianità. Un modello a cui guardare per ritrovare sempre la strada che porta a Cristo Gesù.
La seconda serata abbiamo contemplato Maria nel suo rapporto con la Chiesa.
Maria si trova nella chiesa, ne è al di sopra e viene prima di essa: Maria infatti è congiunta alla stirpe di Adamo con tutti gli uomini bisognosi di salvezza; è al di sopra in quanto dopo Cristo occupa il posto più alto nella Gloria del Cielo; è prima della Chiesa perché la precede nella santità, nell’accoglienza dello Spirito, nelle sofferenze e nell’assunzione gloriosa. Maria è immagine della chiesa in quanto anticipa e manifesta quello che la Chiesa deve diventare, Ella è il punto fondamentale che orienta la chiesa verso la Patria da raggiungere.
L’ultima sera del triduo abbiamo guardato alla maternità nel suo senso più ampio, onorando Maria col titolo per eccellenza: “Maria, Madre di Dio”. Attraverso la Scrittura, abbiamo intercettato alcuni passi in cui Dio utilizza il linguaggio della madre per mostrare il suo amore verso l’umanità, che procede dalla profondità delle sue viscere. Abbiamo contemplato la complessità del mistero della maternità di Maria, che l’ha invasa di grazia ma l’ha esposta alla spada di essere madre del Cristo Risorto, Re della Gloria e insieme di Gesù Crocifisso, un figlio offerto per amore. La beatitudine altissima cui giunge Maria attraversa la Pasqua e la rende Regina del Cielo, Terrore dei Demoni, Porta del Cielo, alla quale ci affidiamo certi di correre con la sua intercessione fra le braccia del Padre.
Maria Antonina Calandrino
Caterina Chiara Romano
Francesca Messina