Dal 15 Giugno al 15 Luglio si è svolto presso l’oratorio salesiano di san Cataldo il tradizionale Grest che quest’anno aveva come tema il re Leone, da qui il titolo “Hakuna Matata”. Personalmente penso che il Grest debba essere una passione, dietro la semplice maglia verde da animatore, che quest’anno ci è stata consegnata, ci deve essere la voglia di fare divertire i ragazzi e l’idea di fare passare un bel mese “tralasciando” la classifica.
Magari può spaventare il grande numero di ragazzi che l’oratorio salesiano di San Cataldo ha ospitato quest’estate; circa 550, ma vi posso assicurare che grazie all’unione di noi animatori e la guida di tutta la famiglia salesiana di San Cataldo la situazione è stata più che gestibile.
Le 4 settimane erano strutturate in mattina e pomeriggio, tranne il Mercoledì che era il giorno della gita all’Europark di San Cataldo. Ogni venerdì abbiamo vissuto le nostre seratine: a tema (ogni squadra doveva rappresentare una categoria scelta dagli animatori), serata luna park, serata con i nonni, la serata del grande ballo (un evento tradizionale e caratteristico del nostro oratorio dove ogni squadra avente un tema, che quest’anno era legato alla giornata mondiale missionaria, doveva curare scenografia e coreografia) e la serata finale; inoltre in ogni seratina i nostri fantastici Ex-Allievi ci riempivano di gioia e anche la pancia cucinando degli ottimi panini con la Salsiccia.
Le giornate si alternavano tra giochi e formazione, divisa per fascia d’età; si partiva dalla visione di uno spezzone del film “Il Re Leone” e poi si cercava di estrapolare la tematica della settimana. Immancabile ogni sera il momento della buona notte che oltre ai nostri don è stata affidata anche a noi caposquadra.
Ogni Lunedì tutti noi animatori (circa 120) ci ritrovavamo la sera per un momento di formazione legato al tema della settimane e almeno una volta durante la settimana ci ritrovavamo per la verifica del Grest, insomma praticamente vivevamo all’oratorio e la cosa non ci dispiaceva.
Penso che la cosa bella del Grest non sono tanto i giochi, che per carità sono divertenti e fanno passare il tempo, ma è il legame che si crea con la squadra, le risate per ogni minima cosa, anche dopo una caduta dolorosa che poi si trasformava in divertente; ogni SINGOLO sorriso sul volto delle persone che ti trovi davanti, quei sorrisi che ti riscaldano il cuore e ti rallegrano le giornate.
Anche se una squadra non arriva prima nella classifica non significa che non abbia vinto, perché se quella squadra si è divertita, è stata bene insieme, ha avuto un bel legame e si è impegnata al massimo per ottenere ciò che vuole, allora quella squadra ha vinto. Ha vinto a livello personale ed è quello che conta.
Concludo dicendo che il Grest non ha età, al Grest ci si può andare sempre, sia da grestino, che da animatore che da ex allievo, il Grest ci riempie la vita.
Desiré Iapozzuto – San Cataldo