Neppure la domenica ferma i Capitolari impegnati nel terzo giorno di lavoro della Prima Sessione del 31° Capitolo Ispettoriale che si sta svolgendo a Messina presso l’Istituto Teologico “San Tommaso”.
La giornata inizia con la concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Messina, Mons. Giovanni Accolla, che inizia la sua omelia dicendo di parlare “a voi che siete una famiglia religiosa (e non solo una Congregazione o un Istituto)” proprio per mettere in evidenza che si è chiamati a vivere “un’esperienza forte e radicale di fraternità”.
Significativa anche la sottolineatura sull’importanza del “cortile”, quale “luogo dell’incontro, luogo in cui si mette in comune tutto ciò che si ha: le risorse umane, tutte le bellezze delle relazioni che fanno diventare ognuno partecipe totale della vita dell’altro, si scopre la bellezza della complementarità, si sa camminare insieme e si fa gioco di squadra”.
“Io penso – ha continuato l’Arcivescovo – che come Famiglia Salesiana avete un compito preciso: diventare ed essere tranquillamente, con gioiosità, strumenti delle buone relazioni tra fratelli”.
La ripresa dei lavori ha, poi, visto i Capitolari confrontarsi ancora sulle priorità già individuate – il giorno precedente – dalle cinque Commissioni e che riguardano il piano di ridisegno delle presenze salesiane in Ispettoria.
Tra emendamenti e votazioni varie si perviene alla definizione di quattro priorità che guideranno l’Ispettore e il suo Consiglio nelle scelte dei prossimi anni.
L’attenzione si sposta, quindi, sull’analisi, sul confronto e sulla definizione di quattro “criteri” che, alla luce delle priorità già individuate, dovranno tracciare specifiche linee di azione.
E per concludere in bellezza questa intensa giornata, non uno ma tre pensieri di “buonanotte”, rispettivamente offerti da don Nunzio Camuto (nel giorno del suo compleanno), da don Dario Spinella (nel terzo anniversario della sua Ordinazione presbiterale) e dal Signor Ispettore, don Giovanni D’Andrea, che ha sottolineato l’importanza e la bellezza del clima di famiglia vissuto in questi giorni.
Luciano Arcarese