L’anno del Noviziato è passato più in fretta di quanto pensassimo; poco più di un anno fa, chiacchierando tra di noi “siculi”, ci chiedevamo cosa ci avrebbe aspettato scambiandoci i nostri dubbi, le perplessità, ma anche le nostre speranze e la voglia di cominciare un cammino nuovo. Avendo molto tempo a disposizione per lavorare su noi stessi, sulla nostra interiorità, e sul nostro modo di relazionarci agli altri, ci siamo trovati dinanzi ai limiti degli altri compagni di Noviziato e soprattutto di noi stessi; questo però è stato il primo passo per accettarci, ed accogliere l’altro così com’è. Nell’arco di quest’anno, dunque, siamo cresciuti come singolo e come gruppo. È necessario però sottolineare l’aspetto più importante di questo tempo privilegiato che è il Noviziato: abbiamo gettato le basi per creare una relazione vitale con Dio, nel vivere quotidianamente con Lui e in Lui, riconoscendone il Suo primato nella nostra vita. Non sono mancati i momenti difficili, in maniera particolare i giorni in cui dopo un accurato discernimento, due dei nostri compagni sono tornati a casa; ma oltre alla difficoltà provata, abbiamo sperimentato anche la bellezza dell’essere sempre più uniti in Gesù Cristo. Anche la professione, il ricevere le Costituzioni e la medaglia, sono stati momenti di grande emozione e gioia per aver consegnato la nostra vita a Dio senza riserve, in questa prima tappa così importante per noi. Un grazie doveroso al nostro Ispettore, Don Pippo Ruta, che nonostante la distanza ci è stato vicino con la sua figura paterna; all’Ispettore dell’ICC, Don Leonardo Mancini, che ci ha fatto sentire parte viva di questa grande Ispettoria; dulcis in fundo, un grande grazie alla Comunità Salesiana di Genzano, in particolar modo a Don Antonello, nostro Maestro, padre e fratello che ci ha accompagnato passo passo alla nostra Prima Professione. Infine un grazie di cuore a tutti i familiari, gli amici, i giovani e tutti coloro che ci son stati vicini e ci hanno sostenuto con la loro presenza e preghiera.
I Novizi