Per l’Istituto Salesiano Don Bosco Ranchibile di Palermo, ha ufficialmente inizio la fantastica avventura che vede coinvolti parecchi giovani nella preparazione delle attività da svolgere, mediante adeguate misure di prevenzione e distanziamento, nell’incombente stagione estiva. Nonostante la pandemia da COVID-19 e le limitazioni imposte, i ragazzi dell’Istituto, guidati da Salesiani ed educatori, non si sono fermati e con tenacia e determinazione, continuano ad adoperarsi per rendere accogliente la struttura in cui, bambini e adolescenti, dopo un impervio anno scolastico, potranno trovare svago e divertimento.
Venerdì 23 aprile, su piattaforma online, si è svolto il primo meeting animatori, cui hanno partecipato circa 130 giovani di età differenti, ma in egual modo entusiasti nel mettersi in gioco, con gioia e intraprendenza: la scuola animatori infatti, costituisce un’imprescindibile occasione di crescita personale e di riflessione circa le modalità di comunicazione in perfetto stile salesiano. Come farsi oggi, portavoci della passione educativa di Don Bosco, della sua dinamica creatività e della sua travolgente forza?
L’incontro, avente come tema ‘Il sistema preventivo: la pedagogia di Don Bosco’ e coordinato dal Direttore dell’oratorio Don Bosco Ranchibile, Don Gabriele Cardaciotto, è stato arricchito dal prezioso intervento di Don Domenico Luvarà, salesiano carismatico, attualmente economo della Casa Santa Chiara a Palermo, nel quartiere dell’Albergheria.
Quest’ultimo ha offerto svariati spunti di riflessione su cosa significhi, ai giorni nostri, avere ‘testa e cuore’ intrisi dello spirito salesiano e sulle modalità attraverso cui avere Don Bosco come ‘modello’, attualizzando il suo stile pedagogico, volto a mettere i ragazzi nell’impossibilità di macchiarsi di colpe e di commettere mancanze, mediante la ‘vera prevenzione’; dunque, il guardare al giovane nella sua interezza, la simpatia, l’ottimismo, la fede e la centralità dell’amore, sono gli elementi peculiari e distintivi di un animatore salesiano.
La parte conclusiva dell’incontro, particolarmente intenso e dinamico, ha visto la partecipazione attiva degli animatori che hanno rivolto a Don Domenico, dubbi e perplessità sull’affascinante ma faticoso ruolo dell’educatore: dalle diversificate esperienze educative raccontate dai giovani, è emersa sia la tenacia nel saper sperare anche quando sembra impossibile trovare nell’altro quel ‘punto accessibile al bene’, sia il forte desiderio di ‘consacrarsi’ al prossimo, poiché come diceva Don Bosco ‘l’educazione è cosa di cuore’!
Gagliardo Aurora