Dal 12 al 14 febbraio si è svolto a Taormina l’incontro dei tirocinanti della nostra ispettoria, in sostituzione dell’incontro tirocinanti di tutte le ispettorie d’Italia che si sarebbe dovuto svolgere a Santeramo In Colle.
Nel primo pomeriggio abbiamo avuto un collegamento mediante piattaforma Meet insieme ai tirocinanti delle ispettorie IME, ICC e ICP (e a chi di noi, per vari motivi, non è potuto essere fisicamente a Taormina); don Beppe Roggia ha tenuto una conferenza sul momento del tirocinio, considerata da lui come quella più bella ma anche più delicata da vivere, proprio perché, citando alcune sue parole: «qui si forma l’ossatura, qui impara dalla vita, quella consacrata». È un periodo di sintesi in cui si mette in pratica tutto ciò che si è appreso dalla teoria degli studi filosofici, per poi consolidarsi con gli studi successivi. Tra i vari consigli che ci ha dato c’è l’attenzione a ciò che potrebbe ‘sbilanciarci’ come l’attivismo; il protagonismo assoluto (ricordandoci che l’art. 49 ci dice che «vivere e lavorare insieme è per noi salesiani una esigenza fondamentale»); il costruirsi un personaggio o il rifugiarsi nei social discostandoci dalla dimensione interiore. Dalle varie domande poste a don Beppe sono emerse le difficoltà e la bellezza di questi anni, specialmente per la situazione sanitaria che stiamo vivendo che ci tiene materialmente lontani dai giovani che il Signore ci ha affidati.
Il sabato mattina il vicario ispettoriale, don Franco Di Natale, ci ha dato tanti spunti di riflessione sul tema del ‘prendersi cura’ partendo dalla parabola del Buon Samaritano; ci ha aiutato a comprendere che il prenderci cura del nostro cuore e della nostra interiorità ci mette nelle condizioni di prenderci cura del prossimo, cosa che a volte per il carico di lavoro da svolgere viene messa in secondo piano, rischiando di non essere autentici testimoni del Signore.
Riguardo al resto delle giornate, inizialmente erano previsti altri momenti formali di confronto, ma a causa dei problemi di salute dell’ispettore e di altri confratelli il programma è stato rimodulato restando improntato alla familiarità ed al desiderio di chiacchierare tra di noi per raccontarci le nostre esperienze di tirocinio.
Nonostante il cambio di programma repentino che ci ha spiazzati e destabilizzati un po’, le giornate sono trascorse all’insegna della fratellanza e dell’amicizia che ci lega l’uno con l’altro.
Grati al Signore per questi giorni di relax e confronto, siamo pronti per continuare ad affrontare il periodo che ci sta davanti con più entusiasmo e con più determinazione.
Giuseppe Priolo