Riceviamo e pubblichiamo un articolo apparso sul quotidiano “Gazzetta del Sud”, riguardante l’Opera Salesiana San Matteo di Messina Giostra. L’articolo di Davide Billa presenta le attività pastorali svolte dai Salesiani e l’avvio del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”, promosso dai Salesiani per il Sociale insieme con l’Impresa Sociale “Noi coi bambini”.
L’articolo è stato tratto dall’edizione cartacea di Gazzetta del Suda pag. 21, del 01 novembre 2018.
L’ARTICOLO
Sessanta ragazzi dalla primaria alle superiori seguiti da insegnanti volontari
Impegno quotidiano a fianco delle famiglie: domenica 4 novembre pomeriggio di preghiera e poi cena condivisa
Si chiama sistema educativa preventivo e vuole aiutare i ragazzi a evitare le esperienze negative, a crescere e fortificarli per prendere scelte mature. Sono i principi che ispirano il lavoro quotidiano dei sacerdoti e della comunità di San Matteo, a Giostra. Dal 1931, anno di inaugurazione, la chiesa San Matteo è diventata un punto di riferimento nel quartiere: oggi don Enzo Pisano è il parroco e direttore della comunità religiosa salesiana, don Gianni Giummara il vice parroco, don Domenico Muscherà è il responsabile dell’oratorio Don Bosco con l’aiuto di don Rocco Tasca, tirocinante salesiano, don Salvatore Barbetta è insegnante di teologia alla scuola “San Tommaso” e si occupa della formazione dei vari gruppi della parrocchia e don Giuseppe Polizzi, figura storica nella comunità alla quale, quasi novantenne, offre ancora il proprio contributo.
«La particolarità – ci ha raccontato don Enzo – è che svolgiamo attività educativa quotidiana. La parrocchia è sempre aperta e nel pomeriggio l’oratorio inizia con il doposcuola per un servizio completo al giovani».Sono circa 60 i ragazzi (messinesi o immigrati), dalle elementari alle superiori seguiti da insegnanti volontari. In questo senso, l’associazione Don Bosco San Matteo onlus, in collaborazione con l’istituto “Vann’Anto-Ritiro” ha lanciato un nuovo progetto, “Dare di più a chi ha avuto di meno”, per ridurre i fenomeni di abbandono scolastico, aumentare il senso di autostima e autonomia personale tramite percorsi specifici per docenti, famiglie e ragazzi. Ma, ovviamente, sono previste anche tante attività ricreative per decine di ragazzi che ogni giorno, vivono il centro tre cortili per basket, calcio e pallavolo, sala giochi per i più piccoli, calcio balilla,ping-pong una sala computer e un teatro, nel quale la compagnia degli “orattori”, senior e junior, mette in scena spettacoli.
Un coinvolgimento allargato a tutte le famiglie del quartiere e, proprio a loro è dedicato l’incontro di domenica 4 novembre un pomeriggio di festa, riflessione, preghiera e una cena condivisa per creare un clima di armonia. Sarà il primo appuntamento di un programma ampio tra cui spicca il “cerchio mariano” dell’8 dicembre, quando i fedeli, riuniti in preghiera in piazza don Bosco, ricordano la fondazione del primo oratorio salesiano (1841). 1 momenti più attesi restano le celebrazioni di San Matteo (21 settembre), San Giovanni Bosco (31 gennaio) e Maria Ausiliatrice (a giugno), sempre di particolare richiamo. In particolare, i residenti si sono riuniti in un comitato volontario, che ha provveduto a restaurare tre statue (San Giovanni Bosco, di Maria Addolorata e Maria Ausiliatrice) e si sta impegnando per portare la tradizionale processione di Maria Ausiliatrice, ora trasportata in spalla, ai fasti di un tempo.
Il torneo che lega fede e devozione
La festa di Maria Santissima Ausiliatrice è il momento clou del quartiere San Matteo, trascina in piazza migliaia di fedeli e, di fatto, è l’evento che apre ufficialmente la stagione estiva. A maggio, però, la processione viene preceduta dal tradizionale ormai conosciutissimo torneo di calcio a 7 che si disputa nel cortile della chiesa, “è atteso e sentito, forse chi non nasce nel quartiere non lo capisce fino in fondo ma tutti vogliono vincere”, ha spiegato Daniele Boccia responsabile della manifestazione con il supporto di Nino Famà e Claudio Costanzo. Una realtà che da oltre 40 anni richiama anche tanti calciatori di Messina e provincia. E il torneo più longevo e caratteristico della città, unico perché si gioca nel cortile in mattonelle e con la regola del fuorigioco.